Il loro è un sound che dosa sapientemente funk e rock anche se l’ingrediente principale del loro cocktail esplosivo è il testo: dissacrante e mai banale. Abbiamo avuto la possibilità di intervistare i I kuTso e abbiamo scoperto che…
Chi sono i kuTso?
Sono ciò che non ti aspettavi.
Tre parole per descrivere ognuno di voi!
Donatello Giorgi: trasformista, sereno, chitarrista – Luca Amendola: efficiente, gentile, bassista – Simone Bravi: esagitato, appassionato, batterista – Matteo Gabbianelli: nevrotico, teso, cantante
Come potreste descrivere la vostra musica?
Dirompente e prepotentemente inopportuna.
Perché kuTso?
Perché un nome vale l’altro.
Come nasce la band?
Quattro persone si sono unite per sconfiggere l’apatia e seguire i propri futili sogni di gloria.
Il collante che vi tiene uniti, musica a parte?
La tolleranza reciproca alimentata da un comune obiettivo perseguito con spavalderia e fatalismo.
Parliamo di Decadendo (su un materasso sporco)… Perché proprio su un materasso sporco?
Perché la vita ci salva e ci insozza in continuazione.
Il pezzo più rappresentativo dell’album?
“Alé” che è una non risposta, un punto interrogativo rovesciato, il buio e la luce che si fondono.
Quello che più avete a cuore?
Sempre “Alé”
Quello più particolare?
Ancora “Alé”
C’è un fil rouge che unisce tutti i testi?
Sì ed è la contemplazione affascinata delle proprie miserie, della consunzione che cancella le tracce della propria esistenza e della inesorabile fine di Tutto.
Cosa vi aspettate da questo album?
Che abbia la giusta risonanza.
Per la vostra musica, a chi vi ispirate, vi siete ispirati in passato o vorreste ispirarvi per il futuro?
Più che di ispirazione si può parlare di bagaglio musicale che attinge da Giorgio Gaber, i Beatles, i Nirvana, Lucio Battisti, Rino Gaetano, i Weezer, Iggy Pop, Micheal Jackson, Totò e Nietzsche.
Prossimi progetti lavorativi?
Continuare a suonare in ogni dove.
Un sogno che sperate si avveri quanto prima?
Stiamo cercando di diventare a tutti gli effetti una realtà nazionale.
Cosa rappresenta la musica per voi?
Una scelta da cui non si torna indietro.
Dal sogno di realizzare un album a oggi… quante e quali tappe avete vissuto?
Così tante, ma insignificanti per il pubblico che mi annoio alla sola idea di elencarle o andarle a scovare nelle memoria. Invito tutti a consultare il sito www.kutso.com dove c’è la nostra biografia.
Il lato più negativo del panorama musicale italiano e non?
Pochi soldi in mano a gente incompetente e inetta.
E quello più positivo?
In Italia c’è sempre il sole e si mangia bene.
Quali consigli dareste a chi vuole approcciare a questo mondo?
Siate seri e ligi al dovere, altrimenti levatevi dalle palle, perché di turisti della musica che creano confusione e intasano i locali ce ne sono fin troppi.
La vostra band ha un motto? Se sì… qual è?
“finché c’è a’ salute….”