“Sapevo che Amy non sarebbe arrivata ai 30 anni”. Questo afferma una delle persone più care e vicine all’artista scomparsa, in maniera prematura, a soli 27 anni (l’età “maledetta di molte, troppe star) e in totale solitudine…
A quasi due anni dalla tragica scomparsa di Amy Winehouse (il prossimo 23 luglio), frasi come queste suscitano sicuramente polemiche anche se, a pronunciare il tutto, è Janis Winehouse, la mamma della cantante. I suoi genitori non hanno mai smesso di ricordarla e celebrarla. Ultimamente, poi, Janis è tornata a parlare tramite il britannico The Sun, confessando una verità decisamente “pesante”… Janis “sapeva”, in cuor suo, che sua figlia non avrebbe mai superato i 30 anni. “Era così annoiata della vita”, ha confidato la donna, ancora provata dalla perdita della sua amata figlia. E continua: “Quando penso che Amy avrebbe compiuto 30 anni quest’anno, non mi sembra giusto. Non sto dicendo che ho sempre immaginato la sua morte precoce, ma non mi ha sorpreso. Non riuscivo a vedere Amy come una persona anziana. Era una giovane ragazza esplosa nel mondo come un petardo per poi dire ‘OK, ho finito, sono fuori’. Amy non si è mai vista 30enne”.
Ma non è tutto, ultimamente anche il fratello, Alex Winehouse, si è aperto confidando aspetti inediti della sua compianta sorella: “Amy era affamata di normalità: la continua pressione dei media cui era sottoposta la faceva soffrire!”, racconta a un noto magazine, facendo riferimento al disturbo alimentare, la bulimia, che ha a lungo afflitto l’icona pop. Tutto questo in occasione della prossima apertura di una mostra- evento, intitolata “Amy Winehouse: a family portrait”, che si terrà a Londra durante l’estate. Il tributo consiste nell’esposizione di oggetti familiari appartenuti alla cantante di “Back to black”. Lo stesso Alex mostra una vecchia uniforme scolastica, che la cantante aveva conservato di nascosto. L’uomo è più che convinto che sia stato il disordine alimentare, che aveva tormentato per anni Amy a danneggiarne l’organismo… fino a condurla alla morte, anziché l’uso eccessivo di alcool e droghe. Alex vuole farci conoscere la sorella come una persona “normale” e non come l’attrazione da baraccone che molti giornali e siti l’avevano descritta prima della sua tragica e prematura fine. “Amy in famiglia era una ragazza complessa, a volte perfino fastidiosa, frustrante, una spina nel fianco, ma aveva qualità che la rendevano speciale: era generosa, altruista e, soprattutto, una persona leale… Era leale come sorella, come figlia, come amica. Era probabilmente l’amica più leale che una persona possa avere!”. Peccato che la sua celebrità (che aveva raggiunto dimensioni tali da privare Amy di quella privacy cui tanto agognava) e la sua estrema sensibilità l’abbiano intrappolata in un crescendo di sofferenza che l’ha condotta fino alla morte. Amy avrebbe compiuto solo 30 anni il 14 settembre e invece… la si ricorda con una mostra in suo onore!