“ONE DAY/RECKONING SONG” NON MI PIACEVA PER NIENTE…PAROLA DI ASAF AVIDAN

di Redazione 463 views0

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Si scrive אסף אבידן (in ebraico) e si legge Asaf Avidan. è lui la rivelazione dell’anno grazie alla sua “one Day” presentata anche, lo scorso 13 febbraio, sul palco dell’Ariston dove è stato invitato, fortemente voluto da Fazio, in veste di ospite internazionale (con tanto di bis finale richiestissimo dal pubblico presente in sala). Tra pochi giorni sarà di nuovo in Italia per un imperdibile concerto all’Alcatraz di Milano, in programma il 23 aprile.

Credit: Getty Images

Asaf Avidan, il cantautore e musicista del successo planetario “One Day”… è nato a Gerusalemme nel 1980. Lo conosciamo come solista ma, in realtà, è leader e mente creativa di Asaf Avidan & the Mojos, un gruppo folk rock israeliano che ha fondato nel 2006 a Gerusalemme e con il quale ha pubblicato tre album.

I suoi genitori sono dei diplomatici e lavorano per il ministero di affari esteri israeliano. Il cantante, infatti, per seguire gli impegni professionali della famiglia, ha vissuto quattro anni della sua infanzia in Giamaica.

Dopo aver svolto il servizio militare (obbligatorio in Israele), Avidan ha studiato animazione nella Bezalel Academy of Arts & Design. Il suo ultimo cortometraggio, “Find Love Now”, ha vinto in una categoria alla Haifa Film Festival.

Le prime vere soddisfazioni arrivano nel 2012 quando il brano Reckoning Song, quinta traccia del primo album della band di Avidan, diventa popolare in Germania grazie a un remix di DJ Wankelmut. Il singolo viene rilasciato in versione digitale con il titolo “One Day/Reckoning Song” (Wankelmut Rmx) e raggiunge la prima posizione in classifica nel mese di agosto 2012, prima di diventare un successo anche all’estero.

Dopo il successo internazionale ottenuto con il brano remixato, che ha raggiunto le vette delle classifiche in Italia, Belgio, Francia, Olanda e Germania, a partire dal 2012, il progetto con i Mojo viene accantonato. Il gruppo si scioglie e Avidan si concentra sulla sua carriera solista, continuando a esibirsi dal vivo in acustico. Nello stesso anno viene pubblicato “Avidan in a Box”, un album acustico in formato digitale che contiene vecchie canzoni e cover da lui riproposte. Pochi mesi dopo pubblica “Different Pulses”. Entrambi gli album vengono pubblicati in tutta Europa durante i primi mesi del 2013.

Ma tornando al remix “One Day/Reckoning Song”, così il cantante ricorda l’esperienza professionale, proprio quella, che lo rese famoso: “All’inizio l’idea non mi piaceva. Io ascolto folk e blues, il massimo dell’elettronica che posso amare sono i Radiohead… Un altro remix con Wankelnut? No, no, lo escludo”.  Ancora, commentando il successo improvviso che lo ha letteralmente “colpito”: “Non sono felice, non mi piace nemmeno la parola… al massimo si può essere contenti. La mia terapia è la musica, un modo per sfogarmi e per capire me stesso e gli altri. Penso che i miei siano sentimenti universali e non per forza legati alla mia nazionalità, all’essere nato in Israele. È vero la situazione lì è complicata, ma non me ne rendo nemmeno conto. Sono cresciuto con il senso di paura e circondato dall’odio, a me sembra normale”. E infine, commentando il consenso del pubblico per la sua voce straordinaria: “Vorrei che mi apprezzassero anche per i testi che scrivo, non solo per le mie qualità vocali”.

Testi e voce che potremo gustarci dal vivo, a breve, non solo durante il concerto del 23 aprile all’Alcatraz di Milano ma anche il 16 luglio Roma (Auditorium Parco della Musica), il
29 agosto a Verona (Teatro Romano  in occasione del Verona Folk Festival) e il
2 settembre a Grugliasco (Gru Village).

In questi show Asaf sarà accompagnato dalla sua band – The Mojos – e presenterà dal vivo i brani del suo ultimo disco “Different Pulses”, pubblicato a gennaio.

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