Beppe Carletti, un album da solista in uscita a novembre, ma non lascia i Nomadi

di Redazione 410 views0

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Succede anche nelle migliori famiglie che, a un certo punto si abbia voglia di camminare da soli, almeno per un po’, la stessa cosa può succedere in una band che esiste da quarant’anni, parliamo dei Nomadi, fondata nel 1963 da Augusto Daolio e Beppe Carletti, lui non ha mai abbandonato il gruppo ormai diventato storico per la musica italiana, e proprio lui ha deciso di realizzare un sogno, un album da solista che uscirà il 22 novembre, pubblicato in sole tremila copie numerate “L’altra metà dell’anima”, distributo dall’indipendente Artist First, ma non temano i fan, non ci sarà nessuno scioglimento dei Nomadi.

Beppe Carletti spiega al Tgcom perchè ha sentito la necessità di lavorare da solista “per far conoscere una parte di me stesso. Le composizioni sono nate da esperienze umane durante i viaggi in giro per il mondo e in certi momenti importanti della mia vita”. Quanto alla decisione di stampare un disco in così poche copie, è stata una scelta precisa, non voleva che diventasse un prodotto commerciale, doveva restare la realizzazione di un sogno “per il momento resta questo progetto, per il domani è difficile ipotizzare”. E conferma che non ha nessuna intenzione di lasciare la band: “I Nomadi sono sempre in evoluzione continua, sicuramente le sorprese non mancheranno”.

L’album di Beppe Carletti “L’altra metà dell’anima” include tredici brani strumentali inediti che sollevano il velo su emozioni, fragilità, sentimenti e pensieri, che nel booklet scrive: “Questo è un progetto che coltivavo da tempo un sogno maturato e cresciuto, durante questi lunghi anni di vita e di musica, lungo le strade del mondo. Composizioni che rivelano una parte di me stesso nascosta e sconosciuta. In questo lavoro infatti escono allo scoperto emozioni, fragilità, sentimenti e pensieri, che appartengono all’altra metà della mia anima. Un album che fotografa i momenti importanti della mia esistenza: la nascita dei miei figli e dei miei nipoti, la morte di Augusto, un tramonto su una spiaggia, il sorriso di un bambino, il respiro del vento e l’odore della pioggia, o semplicemente la consapevolezza e la gioia di essere vivo. Composizioni che sono fotografie di attimi rubati alla vita e che non potevo che riempire di note”.

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