Dopo anni di eccessi e trasgressioni il celebre rocker ha deciso che è tempo di “frenare” un pochino anche alla luce degli ultimi problemi fisici avuti (e brillantemente superati!). Ma di lui c’è sempre e comunque di che parlare e non solo musicalmente parlando…
Profeticamente, una quindicina di anni fa, Vasco disse: “C’e stato un momento che se morivo era uno sballo per tutti, pure per me, perché sarei passato alla storia” “Poi ce n’è stato un altro in cui era molto meglio se non morivo, perché avrei fatto soltanto ridere” ha poi aggiunto. Ora, tornato comunque in forma dopo dei problemi di salute, il Blasco continua a ruggire dal palco (e non solo) ma in maniera più moderata e rifugiandosi nell’affetto dei cari che cercano di difendere a spada tratta la sua privacy.
Nonostante tutto però, negli ultimi giorni, è arrivata una rivelazione decisamente interessante: si è, infatti, fatta avanti, una delle protagoniste femminili di una delle sue canzoni storiche, dando così vita alla Gabri che tante generazioni hanno cantato e idealizzato.
Ebbene sì, per la prima volta in assoluto la ragazza (Gabri, appunto) si confessa in una lunga intervista a un notissimo settimanale! Tra il noto artista e la (allora) ragazza ci fu una grande storia d’amore vissuta nei primi anni ‘80 da cui è nato anche un figlio, Lorenzo, (uno dei tre figli del rocker di Zocca, riconosciuto solo dopo il 2003). Proprio la loro storia ispirò le strofe di quel brano divenuto leggenda: “Adesso ascoltami/ non voglio perderti/ però non voglio neanche neanche illuderti/ quest’avventura è stata una follia/ è stata colpa mia/ tu hai sedici anni ed io…/ ed io…“
Oggi Gabri è una donna, ha 46 anni e due figli. Il primo, avuto proprio dal rocker, appunto. E a distanza di tanto tempo, Maria Gabriella Sturani (questo il suo nome completo) ha finalmente deciso di raccontare la sua storia. I due si sono conosciuti quando lei aveva solo tredici anni… Di quel momento racconta: “Ero in un locale di Rimini con mia cugina e un gruppo di amici, uno di loro conosceva Rossi. Io neanche sapevo chi era quello lì. Un giorno mi passa sotto le mani un album con la faccia di questo qui e io dico: ma io lo conosco. Così scopro che quel tipo incontrato anni prima si chiamava Vasco Rossi, che faceva il cantante e che era abbastanza famoso. Così arriviamo all’11 luglio 1983, concerto di Lugo. Incontro uno che lavora nel suo staff, Guido Elmi, amico di mio fratello. Gli dico di portarmi da Rossi. Lui conosce i miei, prova a farmi cambiare idea, poi si arrende e mi indica la stanza di Rossi. Io entro, chiudo la porta e gli dico: ‘Adesso non mi scappi’ e così fu! Io ero molto più spericolata di lui!”. Lei aveva 16 anni e Vasco… Vasco 34!
Giusi descrive un Vasco molto attento e premuroso nei suoi confronti ma, nonostante il grande feeling e affetto, non c’era abbastanza amore per far continuare la storia una volta scoperta la gravidanza. “Rimasi incinta di Lorenzo e la storia finì. Quello, per Rossi, non era il momento giusto per diventare padre. Ma io decisi di tenere il bambino, forse per incoscienza, non so. Di certo non lo rimpiango“. Ognuno continuò per la propria strada fino a quando, Lorenzo, ormai cresciuto, chiese alla madre del suo papà. A questo punto Giusi ricontattò Vasco, fecero l’esame del DNA e da allora i rapporti si sono riallacciati. “Vasco è un papà fantastico. Se Lorenzo è laureato lo deve a lui: a scuola era una frana, ma Rossi lo ha convinto a studiare, gli ha pagato l’università, e gli ha chiesto di impegnarsi per prendere la laurea, perché sarebbe stato il primo, in famiglia. Rossi è il numero uno. C’è sempre stato e ci sarà sempre, è il padre di mio figlio“. E, tanto per finire, Giusi, confida: “Perché non lo chiamo Vasco? No, lui è Rossi. Io non l’ho mai chiamato Vasco, per me è sempre stato solo Rossi!”. E brava Giusi!