Finalmente Alex Britti rompe un silenzio lungo quattro anni e torna per pubblicare, questa volta da indipendente, il CD “Bene così”!
“Non mi rispecchiavo più nello staff e nel presidente della Universal”. Così Alex Britti spiega, senza peli sulla lingua, la ragione del suo lungo silenzio. Silenzio ora rotto dai suoi nuovi 10 brani caratterizzati da testi diretti e carichi di voglia di raccontare non solo l’amore (“Romantici distratti“, “Senza chiederci di più“) ma l’Italia di oggi (“Fino al giorno che respiro“) “con l’augurio che regnino cultura e senso civico”! Il progetto di auto prodursi era nell’aria da tempo vista la necessità dell’artista di cambiare: “Ho passato quindici anni sotto la Universal, negli ultimi anni era cambiato il presidente così come tutto lo staff. Non conoscevo più nessuno e non mi rispecchiavo in loro. Mi pressavano parecchio e non me la sentivo di riproporre i vecchi successi. Ho avvertito la necessità di cambiare perché non sono un prodotto. Ho seguito l’istinto, volevo suonare e cantare in un certo modo con la massima libertà, perciò sono ripartito da zero con una nuova etichetta.”. L’ispirazione di parte dei suoi nuovi brani viene dalla situazione sociale attuale: “Vedo sempre che molte persone quando vanno via dall’Italia verso altri Paesi, come l’Inghilterra, hanno il vizio di lamentarsi sempre poi al ritorno. Elogiano l’efficienza dei mezzi e delle strutture all’estero e hanno anche ragione! Ma bisogna essere consapevoli del grande patrimonio artistico che abbiamo e soprattutto l’Italia siamo noi…”. E ce n’è anche per la situazione politica… “Prendi come esempio Fiorito. All’inizio era uno come te e come me che poi diventa politico e si comporta in un certo modo. Anche il concetto di posto fisso ha rovinato l’Italia. Lo spiega anche ul bellissimo film di Nanni Loy del 1965. C’è Nino Manfredi che si reca all’anagrafe per un certificato, entra pensando di metterci cinque minuti: ci impiegherà un’ora!”.
Britti descrive la nostra realtà come “un mondo di matti” nel suo brano “Baciami”: “Esattamente. Matti perché non abbiamo ancora radicato nel nostro Paese il senso di cultura e senso civico. Bisogna insegnare alle nuove generazioni il rispetto e l’educazione. Bisogna crederci anche prendendo esempio dai Paesi del Nord Europa che io conosco benissimo perché sono stato lì spesso per suonare e lavorare anche in condizioni non proprio comode. Mi arrangiavo, mi sono fatto il culo. Suonavo ma potevo dormire in albergo come su una panchina. Insomma ho fatto la mia bella gavetta, quando oggi in realtà tanti aspiranti cantanti pensano solo alla fama televisiva. Insomma dobbiamo rimboccarci le maniche”.
Non solo un nuovo presente ma anche tanti piani per il futuro, come il progetto di una collaborazione con Mina: “Da musicista e discografico le proporrei un album chitarra e voce con inediti, standard jazz e canzoni di artisti come Modugno o Nat King Cole. Per lei ho scritto già canzoni e non resta che lanciarci in una nuova avventura assieme.”.