Eravamo riusciti a sopravvivere a PSY e al suo “Gangnam Style” (con tentativo di bis con il nuovo “Gentleman”) ma è impossibile non farsi trascinare dal nuovo trend che ha già fatto impazzire migliaia di persone in tutto il mondo e che promette di tenerci compagnia per tutta la bella stagione. Di cosa parliamo? Ma della mania dance di nome Harlem Shake!
Stando alle notizie riportate su Wikipedia , il “responsabile” di questa nuovo e divertente trend è Filthy Frank (letteralmente “Franco il sudicio”), un ragazzo giapponese che ama ballare in mezzo alle gente inguainato in uno sgargiante costume rosa. Il suo Harlem Shake originale è stato pubblicato all’inizio dell’anno su YouTube. Pochi giorni dopo sono comparse le prime, tante, imitazioni.
E così, è sulle note della canzone pubblicata da Baauer, che gli internauti ballano e pubblicano, ormai da tempo, video-meme da 30 secondi delle loro performance. Basta andare su YouTube e digitare la parolina magica Harlem Shake per visualizzare migliaia di risultati. Come abbiamo già detto, tutto è cominciato qualche mese fa, quando Filthy Frank, uno studente di comunicazione di New York con 13mila follower su YouTube ha pubblicato un video di quattro uomini in tutina da super eroe che ballavano questa canzone. “Ero in una stanza con alcune persone e uno dei amici stava ascoltando la canzone. Ho chiesto cosa fosse e mi ha risposto che era Harlem Shake di Baauer. Abbiamo cominciato tutti a muoverci come matti e ho pensato che poteva venirne fuori qualcosa di buono”, racconta Frank. Così ha preso i suoi amici, li ha infilati in tutine coloratissime e ha girato il video. Video che ha spopolato in meno di una settimana. “Sono orgoglioso di aver cominciato il meme. Solo che è un peccato: è probabilmente il video per il quale mi sono impegnato meno in assoluto”.
Ma… prima del succeso planetario? In origine l’Harlem Shake era (è) uno stile hip-hop emerso nei video musicali di genere degli anni ’90 e primi 2000. Baauer, infatti, ha preso il titolo e il verso “Do the Harlem Shake” da una canzone del 2001 dei Plastic Little (un gruppo rap di Filadelfia) chiamata “Miller Time”. Lo stesso Baauer (alias Harry Rodrigues) conferma la fonte dell’ispirazione. Musson, l’ex leader dei Plastic Little (che oggi ha cambiato mestiere e si è convertito al buddismo) non ce l’ha affatto con Rodrigues, anzi: “Gli ho scritto una e-mail per aver conferma che fosse proprio la canzone di Plastic Little e l’ho ringraziato per aver fatto qualcosa di utile con la nostra terribile musica”. Solo una cosa è certa: a prescindere dalla sua origine… il successo è di proporzioni inaudite! Quale altro tormentone estivo riuscirà a batterlo?