Ci dice addio oggi, nella sua Milano, a 77 anni, uno dei cantautori italiani più amati: Enzo Jannaci. Ha lottato fino all’ultimo contro un tumore che, purtroppo, ha avuto la meglio. Ma non l’avrà mai sulla memoria dei tanti fan che l’hanno amato perché, Enzo, ha segnato, e accompagnato, con ironia e poesia, la storia della musica e dell’Italia…
Lo aveva detto: “il prossimo sarò io” e lo diceva mentre piangeva, durante il funerale del “fratello” Giorgio Gaber. Alla fine, ha vinto il tumore contro cui, proprio lui, medico, lottava. Il cantautore e cabarettista, nato nel 1935, era ricoverato alla clinica Columbus, nella sua amata Milano, che aveva tanto cantato.
Jannacci si laurea in Medicina, Specializzandosi in cardiologia… anche se eserciterà solo per alcuni anni. Perché? Perché la musica lo travolge, in maniera totale, completa. Dopo il diploma in armonia e otto anni di pianoforte al Conservatorio di Milano, si avvicina al jazz e comincia a suonare in alcuni locali della città. Jannacci, da jazzista ha suonato con i più grandi tra cui Chet Baker. Dopo il duo JaGa Brothers, debutta come solista. Negli anni Sessanta comincia a frequentare il Derby di Milano, dove incontra Dario Fo e Cochi e Renato. A farlo conoscere al grande pubblico, nel 1968, è “Vengo anch’io. No, tu no”, ancora oggi la più famosa. Ma saranno tantissime le canzoni che, come questa, entreranno addirittura nel linguaggio comune, da “Ci vuole orecchio” a “Quelli che… ”.
Ma non solo… tanto cabaret, TV, Sanremo, anche cinema ma… soprattutto musica. Un artista completo, un uomo dall’intelligenza non comune. Enzo, per sempre nei nostri cuori!