È stato aperto, a Stoccolma, il museo degli ABBA, proprio nell’edificio che è anche sede della Swedish Music Hall of Fame. Sarà un museo interamente dedicato al leggendario gruppo svedese e alla storia della musica pop scandinava e. la particolarità del museo. risiederà nel suo carattere interattivo e nelle sofisticate ambientazioni che riportano direttamente ai mitici anni ‘70.
Arlanda è il nome dell’aeroporto svedese ed è tappezzato di enormi fotografie sospese nel vuoto… raffigurano i volti degli uomini e delle donne che hanno fatto la gloria del paese, da Alfred Nobel a Lasse Hallstrom. Quasi all’uscita, colpo di scena finale, ci sono gli Abba. La didascalia dice semplicemente: “living legenda: leggende viventi”.
Dal 1974 (anno in cui, con “Waterloo”, vinsero l’Eurofestival) a oggi il mito degli Abba ha resistito e continua a resistere. I quattro svedesi non hanno cambiato il mondo, né la musica. “Li hanno resi entrambi, però, più leggeri, più allegri, più spensierati”, dice Ewa Wigenheim-Westman fondatrice, con suo marito Ulf, del museo degli Abba.
L’edificio in cui è ospitato l’ABBAtheMuseum è un vecchio magazzino merci di proprietà del Porto di Stoccolma. Il Comune lo ha concesso immediatamente e per raggiungerlo è stata creata una nuova linea di autobus e una di traghetti. I tre piani del museo ospiteranno sale dedicate ai momenti più importanti della vita degli Abba. Dopo gli early years (il primo disco è del 1972), si arriverà nella sala Waterloo, dove sarà ricostruito il palcoscenico di Brighton sul quale il quartetto vinse l’Eurofestival.
Nella famosa sala d’incisione del gruppo ricostruita in scala ridotta, il Polar Studio, i visitatori potranno identificarsi nei quattro componenti indossando i loro abiti e registrando la voce sulle musiche originali. Una cinquantina di addetti lavorano giorno e notte per curare gli allestimenti e, alcune di queste persone, li hanno conosciuti da vicino, come Ingmarie Halling, la stilista del gruppo che oggi è la curatrice della mostra: “Ero presente durante le tournée in giro per il mondo e assistevo a quello che accadeva sul palcoscenico e dietro il backstage. Oltre al successo, per i quattro esisteva anche il duro lavoro e una quotidianità da affrontare”. Per ulteriori informazioni basterà collegarsi all’indirizzo: www.abbathemuseum.com e… “Mamma mia“!