Un vero e proprio omaggio alla grande e immortale musica classica italiana: in occasione dei festeggiamenti per l’Anniversario della nascita di Giuseppe Verdi (1813), torna in catalogo “Giuseppe Verdi – Pagine Inedite”, il prezioso CD registrato fra il 1978 e il 1980 da due giganti della musica: Claudio Abbado e Luciano Pavarotti.
Un vero e proprio tesoro da fini intenditori, si tratta di una splendida versione rimasterizzata contenente le rarissime arie per tenore scritte da Verdi, eseguite una sola volta e poi definitivamente sostituite nelle versioni definitive delle sue opere “Simon Boccanegra”, “Ernani”, “Attila”, “I due Foscari”, “I Vespri Siciliani” e “Aida”.
Già nel 1980 (anno lontano da celebrazioni verdiane particolari), la Fonit Cetra decise di pubblicare un disco di arie “inedite” per tenore, rivelatosi poi fondamentale per la sua straordinaria qualità artistica e per l’insolito repertorio scelto. Perché “inedite”? Perché si tratta di versioni alternative rispetto alle stesse arie che vennero poi “scelte e utilizzate” nella stesura definitiva delle opere pubblicate da Ricordi. Versioni che fanno luce su un aspetto poco conosciuto di Verdi: quello di un grande compositore che, con lucido senso pratico, sapeva adattare (se non addirittura riscrivere) arie e testi a seconda delle reali qualità e peculiarità vocali dei cantanti con i quali collaborava (e non sempre da lui scelti…).
Ecco quindi una rarissima selezione di sei pagine vocali che sostituirono a quel tempo quelle originali o quelle inadatte a talune recite. La collaborazione tra Pavarotti e Abbado fu episodica e comunque riservata solo alle rappresentazioni dal vivo… la Fonit Cetra li fece incontrare, ad esempio, solo in studio di registrazione. Ma l’occasione era imperdibile per entrambi: incidere delle prime assolute del genio di Busseto. Inutile dire che il vinile all’epoca fu un vero trionfo e venne accompagnato da recensioni decisamente positive. Ecco perché in questo 2013, doverosamente, la Warner torna a proporre questo capolavoro discografico assente dai cataloghi ormai da anni.