Sono terminati i biglietti per l’unica, attesissima data a Milano degli Hurts, il duo britannico il suo secondo disco, “Exile”, si appresta a superare il record di vendite del loro album di debutto (“Happiness) che ha venduto oltre due milioni di copie in tutto il mondo!
Si chiamano Theo Hutchcraft e Adam Anderson, sono di Manchester e il loro pop elettronico si ispira molto a quello dei Depeche Mode: “Amiamo molto band come Tears for Fears, Depeche Mode e Japan… Quella è stata un’epoca di grande integrità e originalità nel mondo della musica, perché ci sono stati enormi sviluppi tecnologici. Si sente che c’era il desiderio di fare musica pop, purché fosse musica pop unica”. Il loro look, la loro immagine, invece, è così tanto raffinata da sembrare una pubblicità. “ Vorremmo che qualcuno pensasse che sembriamo usciti da un film di Fellini”, spiega Hutchcraft. I due hanno pubblicato qualche settimana fa il loro secondo album, “Exile”, che porteranno in concerto proprio questa sera a Milano. “Essere sempre in giro ti fa sentire in esilio e poi noi ci sentiamo di vivere in un mondo che non è reale. La cosa bella di questo titolo è anche che la parola esilio racchiude in sé molte sentimenti come libertà, paura, isolamento… sensazioni molto vivide, sulle quali vale la pena scrivere delle canzoni. Siamo stati in giro molto e ci siamo lasciati la nostra vita alle spalle”. La vita dei due ragazzi prima del grande successo mondiale? Prima di “Happiness” gli Hurts erano due ragazzi che le provano tutte pur di sfondare con la musica. Sussidio di disoccupazione e vestiti cool per riuscire a inserirsi nei contesti giusti. All’ennesimo progetto fallito, Theo e Adam, prendono un volo per Verona, si fermano per qualche giorno in Italia e al ritorno decidono di provarci, seriamente, insieme. “Quella è stata un’esperienza catalizzatrice, è stato l’inizio degli Hurts!”. Già, proprio l’Italia è stata fonte di grande ispirazione per i due giovani artisti: “Da voi c’è un vastissimo panorama di musica elettronica. A metà anni ‘90 i produttori e i musicisti italiani di musica elettronica dominavano le classifiche in Inghilterra. Mi ricordo i Savage, i Livin’ Joy, Corona… ho una lista lunghissima”. E sempre in tema d’Italia… sapere chi è il loro idolo? Roberto Baggio! Il perché? Ce lo spiga Adam: “Era il mio eroe quand’ero piccolo. Soprattutto per la pettinatura. E poi perché ha sbagliato il rigore per la nazionale italiana ai Mondiali del ’94!”.