È stata la serata del ricordo dei 62 anni del Festival di Sanremo, senza votazioni, i 14 big hanno reinterpretato i brani più significativi degli anni precedenti, ognuno con il suo stile, ognuno a proprio modo. È stata ancora una volta una serata piacevole, all’insegna dei ricordi, dei grandi brani e delle grandi interpretazioni.
Ad aprire la serata un filmato dei grandissimi interpreti del passato, Domenico Modugno, Mina. La prima ad esibirsi è stata Malika Ayane che ha cantato che “Cosa hai messo nel caffé” di Riccardo del Turco, versione retrò sexy e grintosa, accenna anche qualche passo di danza, e lo fa bene, con i ballerini Paolo Vecchione e Thomas Signorelli.
Daniele Silvestri canta la mitica “Piazza grande”, in abbigliamento casual rende onore a Lucio Dalla, la interpreta molto bene ed è premiato dagli applausi. Per Annalisa Scarrone c’è il duetto con Emma, come era stato annunciato, brave entrambe e con grinta, hanno cantato “Per Elisa”, brano del 1981, anche se non hanno sfoderato una voce profonda come quella di Alice.
I Marta sui Tubi, accompagnati da Antonella Ruggiero, cantano “Nessuno”, che al Festival di Sanremo del 1959 era stata di Wilma De Angelis e da Betty Curtis.
Fabio Fazio ritorna al passato rinverdendo un quartetto di figli d’arte che avrebbero dovuto svecchiare la vecchia generazione di conduttori, erano Rosita Celentano, Gianmarco Tognazzi, Danny Quinn e Paola Dominguin. Chiamati in corsa, erano però riusciti a fornire una infinita serie di gaffe ed errori che, con il passare degli anni, fanno sorridere, non era così allora.
Il quartetto dei figli d’arte presenta Raphael Gualazzi, che canta “Luce”, di Elisa, vincitrice di Sanremo nel 2001. I Modà hanno scelto “Io che non vivo” accompagnati al pianoforte da Adriano Pennino. Il brano è stato uno dei più grandi successi Pino Donaggio e risale al Festival di Sanremo del 1965.
Simone Cristicchi, che ha vinto il festival nel 2007, si è presentato in giacca e cravatta, capelli arruffati, ed ha presentato una bellissima versione di “Canzone per te” di Sergio Endrigo, davvero bravo. Molinari con Peter Cincotti hanno scelto un classico “Tua”, interpretazione coinvolgente che all’epoca era sta censurata perchè troppo spinta.
Non convince invece Maria Nazionale che canta “Perdere l’amore”, la canzone simbolo di Massimo Ranieri che vinse nel 1988. La sua voce vibrata non si adattava ad un brano che necessita di una potente voce, niente a che vedere con Ranieri, per intenderci, una versione del tutto personale che sembra quasi una ninna nanna.
Emoziona e fa emozionare, invece, Marco Mengoni, che canta un brano che ha segnato la storia del Festival di Sanremo 1967. “Ciao amore ciao” fu eliminata, Luigi Tengo non accettò di essere stato superato da Orietta Berti con Finchè la barca va, e si suicidò. Nel 1971 venne cantato da Dalida a Canzonissima. Marco Mengoni l’ha cantata stupendamente bene, si è commosso alla fine dell’esibizione.
Salgono sul palco gli Elio e le storie tese in compagnia di Rocco Siffredi. Hanno scelto “Un bacio piccolissimo” ed hanno dato vita ad un siparietto molto simpatico, interpretato alla perfezione. Il brano era stato di Robertino e risale al 1964.
Max Gazzè sceglie un brano al femminile per celebrare la storia di Sanremo “Ma che freddo fa” cantata nel 1969 da Nada, che allora aveva 15 anni. Chiara Galiazzo omaggia Mia Martini con “Almeno tu nell’universo”, e, per quanto brava, ha regalato una versione molto personale di un brano stupendo di Mimì, che non ha preso il cuore come faceva lei. Ma è impossibile riascoltarla da altri che non sia,o lei. Infine gli Almamegretta orfani di Raiz, con loro il rapper napoletano Clementino, la cover de “Il Ragazzo della via Gluck” del grande Adriano Celentano.
Si arriva finalmente alla gara dei giovani del Festival di Sanremo 2013, chissà perchè relegata sempre a fine serata. Si ripresentano i brani: Antonio Maggio con “Mi servirebbe sapere”, orecchiabile e radiofonica. Ilaria Porceddu con “In equilibrio”, seguita da Blastema con “Dietro l’intima ragione” e Renzo Rubino con “Il postino (amami uomo)”, dedicata all’amore omosessuale. Trionfa, come da previsioni Antonio Maggio. A Renzo Rubino, invece, va il premio della critica Mia Martini.
Ci viene in mente che in sala stampa ieri si discuteva nuovamente degli ex talent che furoreggiano, di fatto, è ancora un ex talent a vincere per i giovani, Antonio Maggio nasce a X Factor.