Il leader dei 99 Posse è O’ Zulù, ma il suo vero nome è Lucas Persico, il gruppo napoletano si è riunito dopo qualche tempo di assenza dalle scene, da qualche mese è uscito il nuovo album che ha visto il ritorno, “Cattivi guagliuni”, subito saltato nei primi posti delle classifiche di vendita. In questi giorni O Zulù si lasciato intervistare dal magazine Rolling Stone, una lunga confessione sul suo difficile passato con un’assoluta protagonista: cocaina, crack ed eroina, le overdose, pericolose per la sua vita e per i rapporti con amici e parenti. Poi decide di uscire da quel tunnel per rinascere.
In principio, quando era molto giovane, dice O’ Zulù: “La prima quand’ero proprio giovane e pippavo abbestia, e lì posso dire che la cocaina mi ha fregato: mi faceva sentire onnipotente”. Poi sono iniziati i mix di eroina, nel 1998 ha dovuto affrontare una overdose di cocaina, eroina e alcool, ha rischiato davvero di morire, a quel punto ha capito che doveva completamente cambiare vita.
Lo ha fatto, lasciando anche la sua città ed iniziando altre frequentazioni: “Per cinque anni sono stato tranquillo, ma era una calma innaturale, se n’erano accorti tutti. Mi sentivo in colpa per il mio comportamento da tossico: verso il gruppo, la famiglia, la fidanzata, il mondo, ha raccontato O’ Zulù.
A distanza di anni, prosegue O’ Zulù, le cose sono completamente cambiate, una vita serena con una moglie, tre cani ed il nuovo album, pubblicato dieci anni dopo “NA9910º”. Una nuova vita ed una grinta più forte, a breve lo aspetta un tour con i 99 Posse, è rinato, è vero, è arrivato in paradiso, dopo aver vissuto per anni all’inferno, a cui nessuno lo aveva costretto. L’importante è che, quanto ha sofferto lui, serva di lezione ai tanti giovani che imboccano quel tunnel senza sapere se vedranno mai quella luce in fondo da raggiungere.
I temi che O’ Zulù ed i 99 Posse affrontano sono quelli di sempre, repressione, libertà e ingiustizia, senza un occhio di riguardo per nessuno, destra o sinistra non c’è differenza.