David Guetta, la musica è bella o brutta, non si fanno distinzioni

di Redazione 430 views1

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E’ il dj in assoluto più amato del momento, David Guetta, si confessa al TGcom come fosse un ragazzino, ed invece di anni ne ha ben 43, ma non li dimostra affatto, acclamato in tutto il mondo, ha venduto ad oggi 5 milioni di album e 17 milioni di singoli. Lo scorso agosto è uscito il suo nuovo album “Nothing but the beat”, ed è in Italia per la promozione, un doppio album in cui non si sente cantare, solo suonare, 14 tracce pop e 10 in elettronico, per la realizzazione David Guetta ha potuto contare sulla collaborazione di nomi eccellenti, Taio Cruz, Flo Rida, Nicki Minaj e Snoop Dogg, ed ancora Akon, Will.i.am dei Black Eyed Peas, Usher, 50 cent, Chris Brown, Lil Wayne, Jennifer Hudson, Timbaland e Sia.

Il re di Ibiza e delle discoteche, parla con entusiasmo della collaborazioni per il nuovo album, tutte straordinarie, li ama tutti, ma in particolare Sia, una cantautrice australiana 35enne, molto popolare in patria, David Guetta racconta che non appena ha ricevuto il demo, ha immediatamente deciso di includerla nel nuovo progetto, la canzone “Titanium”, dice, meritava un posto nell’album perché è straordinaria.
 
Per David Guetta non ci sono distinzioni tra i generi musicali, a farlo sono le radio: “Se a me piace una canzone, mi emoziona, ecco quella è la “mia canzone”. Non si dovrebbero fare distinzioni di genere quanto dividere la musica semplicemente in “bella e brutta”. E’ per questo che l’album “Nothing But The Beat” è diviso in due: pop ed elettronico. Così chi ama l’uno o l’altro genere possa rimanere piacevolmente stupito”.

Fra le canzoni che più ha amato “Crazy In Love” di Beyoncé, fra lo sconcerto degli amici. L’intervista a David Guetta del TGcom si conclude con uno speciale ringraziamento a Kelly Rowland, che grazie a When Love Takes Over ha visto la sua carriera decollare nuovamente, tanto da essere diventa uno dei giudici di X Factor UK: Ricordo che quando abbiamo parlato del nostro primo singolo lei era entusiasta, aveva le lacrime agli occhi. Ma non credo di averle fatto un regalo, anzi ce lo siamo fatti a vicenda. Io non ero conosciuto in America e grazie a “When Love Takes Over” mi hanno apprezzato anche lì.

Commenti (1)

  1. Il bello (come il brutto) appartiene all’uso dei sensi, inciso che l’ “uso” dei media può essere tecnologico e anche ideologico, si può anche dire che Luca Vialli é J.P.Satre.

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