Amy Winehouse non ce l’ha fatta, morta a 27 anni stroncata da droghe e alcol

di Redazione 283 views0

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È andata come in molti pensavano che sarebbe andata, Amy Winehouse aveva solo 27 anni, una carriera breve alle spalle, ma molto intensa, l’amava tutto il mondo, forse anche per questo, per i suoi eccessi, che nascondevano una profonda fragilità. È stata trovata venerdì nella sua casa di Londra, erano circa le 16, due ambulanze sono arrivate davanti ad una casa elegante, sapendo che sarebbero andati da qualcuno per il quale non c’era ormai nulla da fare. Amy Winehouse era già morta, non c’è nulla di ufficiale sulle cause, ma lo sanno tutti, quella droga dalla quale sembra ne fosse uscita, quella bottiglia di vodka dalla quale non si staccava mai.

Amy Winehouse beveva fino a svenire, era successo anche qualche settimana fa, era svenuta tre volte nel giro di qualche giorno per l’eccesso di alcol, e prima ancora si era presentata al primo concerto europeo, a Belgrado, per lei doveva essere la rinascita dopo la riabilitazione, il suo portavoce aveva detto che non ci sarebbero state bottiglie nel tour, ma si era presentata sul palco in condizioni pietose, completamente ubriaca e quel saluto “Ciao Istanbul”, ha raggelato tutti i 200 mila presenti che aveva pagato 40 euro per vedere la loro beniamina sono insorti, fischi e urli che, forse, lei non ha neanche recepito, barcollava, non riusciva a seguire i musicisti, un disastro. La conseguenza è stata la cancellazione di tutte le date del tour europeo.

L’autopsia di Amy Winehouse sarà effettuata domani, di fatto, sappiamo tutti per quale motivo, un mix di droghe ed alcol le sono stati fatali, 27 anni, una vita sprecata, ancora qualche mese, solo sette settimane, e sarebbe uscita da quella sorta di maledizione che insegue tante star della musica, quel “27 years club” che la accomuna al tragico destino di grandissimi della musica, Brian Jones, Jimmy Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, leader dei Doors, fuggito a Parigi dove si era rifugiato per dedicarsi alla scrittura di poesi, voleva scappare da quel mondo che lo aveva reso molto fragile; Kurt Kobain, morto suicida, il successo li ha tutti portati a credere in chissà quali cose, l’onnipotenza di poter fare tutto, senza pagarne le conseguenze. Il tabloid People è pronto a sostenere che una fonte certa abbia visto Amy Winehouse acquistare droga decisa “ad andare fuori di testa era chiaramente il suo principale pensiero quello notte”.

Come sempre in questi casi, qualcuno si schiera dalla parte di Amy Winehouse, cercando di capire le ragioni che l’hanno spinta ad oltrepassare la linea sottile che separa una vita corretta da quella vissuta sempre sul filo del rasoio, altri strumentalizzano la vicenda, raccontando della rocker dalla voce stupenda solo i lati negativi.

Comunque sia, una cosa è certa, Amy Winehouse da oggi è entrata nel mito della musica mondiale.

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