Per la prima volta si sono esibiti live in Italia dopo 16 anni, i Take That erano al gran completo con Robbie Williams, allo Stadio San Siro di Milano erano in 40 mila, non era sold out, ma anche questo è un gran numero. Il calore dei fan alzava la temperatura milanese, già calda per conto suo, la band ha cantato 22 brani, incluse sei hit che ha cantato solo Robbie Williams. Non è cambiato nulla, i ragazzi che sono cresciuti negli anni 90 a suon di Take That erano gli stessi, più grandicelli, ed ancora nuove generazioni, più donne che uomini, a dire la verità. Gary Barlow, Howard Donald, Jason Orange e Mark Owen (elegantissimi in gilet e camicia) sono arrivati sul palco puntuali, alle 21, come previsto, il grande spettacolo inizia con “Rule The World” (dall’album “Beautiful World” del 2006).
Tantissime sorprese per questo spettacolo dei Take That, uno show elegante, divertente, coinvolgente, l’intero stadio si è trasformato in un ipertecnologico studio televisivo con le luci posizionate anche ai lati delle tribune. Coriandoli gialli, corpo di ballo perfetto, una scenetta recitata in italiano: “Dov’è Robbie? Arriva!”. Mark Owen ha acceso un registratore e ha invitato il pubblico a cantare l’Inno Nazionale. Poi l’ingresso in scena trionfale di Robbie Williams accolto dalle urla dei fan, fuochi d’artificio e getti di fuoco dal palco, bellissime ragazze scatenati in roller blade per “Rock Dj” Robbie ha urlato “Ciao a tutti! My name is Robbie F-U-C-K-I-N’ Williams!”. Durante la coreografia ha infilato la mano nelle mutande mimando la masturbazione. “Voglio cantare per voi amici! L’ultima volta che ho cantato qui era il 2006 e siete il miglior pubblico che abbia mai avuto. Shit!”.
Un momento molto trasgressivo seguito da uno molto serie, Robbie Williams urla: “Se avete perso una persona cara, portatela qui al vostro fianco cantando con me Angel”. Il pubblico milanese ha intonato con lui ogni singola parola, lui si è inginocchiato e ha ringraziato con le mani sul cuore. E’ arrivato anche il momento del medley suonato al pianoforte da Gary “Million Love songs”, “Babe”, “Everything Changes”, “Back For Good”. In chiusura “Relight My Fire” e “Eight Letters”.
Si spera che l’avventura dei Take That al completo non si chiuda qui, ma è difficile pensarlo, lo stesso Robbie Williams non è troppo propenso a impegna live lunghi, un vero peccato, ma se così fosse, se davvero si trattasse di chiusura, sarebbe degna delle aspettative.